Questa credo sia una delle recensioni più difficili che mi sia
mai capitato di scrivere. Io non ho più
paura non è un libro facile da leggere perché intriso di emozioni, tante,
tantissime e diverse. È un libro che si legge in qualche ora, molto scorrevole,
ma quelle ore io le ho trascorse costantemente sull’orlo della commozione.
Niccolò ci mette tutto nelle sue parole: il dolore, la tristezza,
l’angoscia, l’amore per e della famiglia, ma anche la felicità e la
spensieratezza di un ragazzo di sedici anni. E io queste emozioni le ho provate
tutte mentre leggevo. Le parole di Niccolò mi sono entrate sotto pelle, nel
cuore e lì ci resteranno.
Sono la mamma di un bambino che ama il calcio. È ancora piccolo,
non ha ancora avuto occasione di approcciarsi per davvero a questo sport, ma
ieri sera guardavo mio figlio che giocava a pallone (in casa, ragione per cui
lo sgrido il più delle volte) e mi ci sono ritrovata a pensare a Niccolò, alla
rabbia e al dolore che deve aver provato per tutto il tempo in cui lui il
pallone non l’ha potuto toccare. Ho deciso che da oggi in poi non sgriderò più
mio figlio, lo lascerò giocare a pallone anche sul soffitto se lo volesse.
Attraverso le parole di Niccolò mi sono trovata anche a mettermi
nei panni dei suoi famigliari e amici. Purtroppo mi sono trovata, in più di
un’occasione, a essere tra quei familiari, a stare vicino a chi lotta ogni
giorno contro quella terribile malattia e so benissimo che a volte ce la si può
fare e altre no e so benissimo anche quanto duro è il percorso che porta verso,
si spera, la guarigione. Questi sono alcuni dei motivi per i quali ho trovato
così difficile leggere questo libro: un po’ perché non è mai facile ricordare
certi momenti, anche se non li si è vissuti in prima persona, e un po’ perché,
da madre, il pensiero va automaticamente lì, a pensare come si devono essere
sentiti i genitori di Niccolò, a come deve essere stata dura per la sua
famiglia, oltre che per lui.
Mi ci vorrà un po’ per riprendermi da questa lettura essendo io
una persona molto empatica, ma voglio ringraziare Niccolò Palombini per ciò che
ha scritto perché so che rileggerò le sue parole molte, moltissime volte. Le
rileggerò quando avrò bisogno di ricordare che al mondo ci sono molte cose
ingiuste, cose che capitano un po’ a caso, a chi non meriterebbe che il bene;
che nella vita non bisogna arrendersi mai e che la forza d’animo può far
miracoli.
Niccolò dice: “Il valore si ottiene con la conquista e il
superamento di un duro ostacolo” ed è vero, lui ha dovuto superare l’ostacolo
più grande, ha dovuto lottare duramente, solo anche se circondato da affetti, a
un’età in cui l’unico pensiero dovrebbe andare agli amici, alle uscite, ai
primi amori, non certo a cure, terapie e ospedali.
“Essere forti è semplice quando è l’unica scelta che hai” scrive
ancora Niccolò e la reputo una delle frasi più amare che abbia mai letto; è
dura pensare che per qualcuno rappresenti la pura verità, che si debba per
forza essere forti, che non si possa mollare nemmeno per un attimo, che si
debba lottare e lottare, senza possibilità di distogliere mai lo sguardo dal
proprio obiettivo. Ma Niccolò la forza l’ha avuta e ce l’ha ancora, si capisce
dalla potenza e dal coraggio con cui racconta ciò che ha passato; parole
semplici, ma che arrivano dritte al cuore e alla mente, dritte come frecce, ma
che fanno riflettere.
Grazie, Niccolò,
per aver avuto il coraggio di condividere il tuo vissuto, perché sei giovane,
troppo giovane per aver passato ciò che racconti, ma ne sei uscito a testa alta.
Sii fiero di te, sempre!
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