giovedì 21 gennaio 2021

NUMERI: date, orari, indirizzi e altro. Come si scrivono correttamente nella narrativa?

 



REGOLE EDITORIALI: I NUMERI





Quante volte ci è capitato, scrivendo, di fermarci a ragionare sui numeri che inseriamo nei nostri scritti? A me moltissime volte. Qui vi spiegherò per filo e per segno come si usa scriverli a livello editoriale. Ci sono alcuni casi in cui i numeri possono essere scritti in cifre e altri in cui devono essere scritti per esteso. Vedremo come vanno riportate le date e gli orari, nonché tutte le eccezioni alle regole.



I NUMERI



Generalmente, in letteratura vige la regola di riportare in numeri scrivendoli per esteso (in lettere), ma ci sono molte eccezioni e molte diversità di pensiero. Nell’editoria, quando si tratta della forma di un testo (impaginazione, uso della punteggiatura nei discorsi diretti, numeri ecc.) succede spesso che una casa editrice adotti regole diverse da un’altra. Per chi sta editando un proprio scritto con l’intenzione di far avere il manoscritto a qualche editore, l’importante è essere coerenti e mantenere lo stesso stile per tutta la lunghezza del manoscritto (quindi, per esempio, se decidi di riferirti agli anni scrivendoli in cifre, allora sarà così da inizio alla fine).



Come dicevo, nella stragrande maggioranza dei casi si preferisce la scrittura per esteso dei numeri (venti e non 20), ma vediamo caso per caso.



Lo stile che si sceglie per riportare i numeri in un testo dipende molto anche dal tipo di testo che abbiamo davanti. Sicuramente in un libro di narrativa si cercherà di scrivere il più possibile in lettere, mentre in un testo di economia o scientifico o scolastico si tenderà a riportare i numeri in cifre. In questo post vorrei concentrarmi sui testi di narrativa, dato che questo blog è incentrato su questo genere.



Ecco alcuni esempi e regole:

  • quando abbiamo un elenco si tende a preferire l’utilizzo delle cifre (es.: Sono stata al mercato e ho comprato: 2 banane, 3 mele e 5 carote.), tuttavia anche in questo caso, se i numeri sono minori di 10 si può scegliere di scriverli per esteso (es.: Sono stata al mercato e ho comprato: due banane, tre mele e cinque carote.), diversamente dai casi in cui i numeri sono maggiori di 10 dove è meglio scegliere di riportarli in cifre, così da non appesantire ulteriormente il testo (es.: Il contadino ha: 56 mucche, 35 vitelli e 23 cavalli.);

  • quando i numeri sono molto grandi meglio riportarli in cifre, altrimenti appesantirebbero di molto la scorrevolezza della lettura (es.: Nella battaglia sono stati feriti 7.356 soldati.). In questi casi, la grafia corretta per dividere le migliaia è utilizzare il punto, come nell’esempio riportato sopra;

  • quando si deve riportare una percentuale si preferisce la scrittura in cifre (es.: Il padrone possiede il 51% dei beni.);

  • per quanto riguarda peso e altezza, si può scegliere tra le due forme (es.: Maria è alta un metro e sessanta e pesa cinquantacinque chili. / Maria è alta 1,60 metri e pesa 55 chili.). Personalmente, preferisco decidere in base al genere letterario che sto scrivendo in quel momento e dall’importanza che quei dati hanno nel testo. Per esempio, in un romanzo rosa tenderei a scriverli in lettere, mentre in un giallo, nella parte che riporta le caratteristiche fisiche delle vittime o degli assassini – quindi è molto importante che quei dati si fissino nella memoria del lettore – riporto quei dati scrivendoli in cifre;

  • a inizio periodo si usa sempre la scrittura per esteso (es.: Cinquemila soldati sono tornati illesi. / Quindici per cento è troppo poco.), quindi se si deve scrivere un numero particolarmente complesso a inizio periodo, si consiglia di cercare di anteporgli qualche parola, così da non dover cominciare il periodo con il numero stesso (es.: Quel giorno, 5.234 soldati sono tornati illesi. / Il 15,6% è troppo poco.);

  • valori definiti, si possono riportare sia in cifre che in lettere, tenendo in considerazione le altre regole (es.: Ho visto 2.350 soldati. / Ho cinque amici.);

  • valori indefiniti, sempre in lettere (es.: Ho visto circa due mila soldati.);

  • numeri di stanze si possono scrivere in cifre, per renderli più immediati (es.: Maria alloggia nella camera 43 dell’albergo.).



ETÀ



Le età vanno sempre riportate per esteso, mai in cifre, per esempio:

Lei è una ragazzina di quindici anni.

Lui è sulla quarantina. (È errato scrivere: Lui è sulla 40ina.)



DATE



Per quanto riguarda gli anni, si tende sempre a riportarli in cifre (es.: Correva l’anno 1956 quando nacque Maria.), ma vediamo tutte le forme corrette per riportare una data in un testo di narrativa.



Quando si deve riportare una data specifica, nella narrativa, la forma più usata e anche la più immediata è quella di scrivere il giorno e l’anno in cifre, mentre il mese andrà scritto in lettere (es.: Maria è nata il 13 giugno 1956.). Le forme 13/06/1956 e simili sono considerate più tecniche, burocratiche, quindi non è sbagliato riportare una data in questo modo, ma può stonare in alcuni casi. Per esempio, se stiamo scrivendo un romanzo rosa e ci riferiamo alla data di nascita di uno dei personaggi, andremmo a scriverla come nel primo esempio (13 giugno 1956), mentre se stiamo scrivendo un giallo e la data da riportare si riferisce a un documento ufficiale, andranno bene anche le altre forme (13/06/1956 oppure 13-VI-1956 oppure 13.06.1956). Scrivere una data per esteso è alquanto inusuale (Tredici giugno millenovecentocinquantasei). Se il giorno dovesse essere a una cifra soltanto, non va mai riportato lo zero (5 giugno e non 05 giugno).



L’importante, per riuscire a scegliere la forma corretta, è pensare al lettore, a come leggereste una data scritta. Se leggo 5 giugno 1956 il mio cervello collega il tutto in automatico, mentre se leggo 05 giugno 1956, nella mia mente leggo anche lo zero, che può in qualche modo distrarmi. Stessa cosa per 5/06/1956, mi soffermerei a pensare a quel 06 e mi ci vorrebbe qualche secondo prima di collegarlo al mese giusto.



Gli anni possono essere riportati in varie forme, personalmente tendo a evitare di scrivere un anno molto complesso per esteso (es.: Millenovecentocinquantasei) in quanto al lettore serve più tempo per leggere ed elaborare quel dato, quindi si distrarrebbe dalla lettura, ma si tratta più di scelta stilistica che di una regola vera e propria.



Se ci dobbiamo riferire a un decennio, possiamo scegliere tra varie grafie: Gli anni Cinquanta – in questo casa va usata sempre la maiuscola – oppure Gli anni 50 ma mai Gli anni ‘50). Se invece ci riferiamo a un anno in particolare, le grafie da usare saranno: L’anno 1956 oppure L’anno ‘56 – in questo caso, riferendoci a un determinato anno, va usato l’apostrofo).



INDIRIZZI



Se si deve riportare un indirizzo, i numeri presenti al suo interno andranno sempre scritti in cifre:



Via Roma, 55

20019 Milano



ORARI



Gli orari si possono riportare sia per esteso che in cifre, dipende un po’ dall’importanza che si dà loro all’interno dello scritto stesso e dalla scelta stilistica, che è a cura dell’autore. Ecco alcuni esempi e regole:

  • per gli orari fissi, si può scrivere semplicemente l’ora (es.: Mi sono svegliata alle 8. / Mi sono svegliata alle otto.). È errato riportare l’orario completo quando si tratta di orari fissi, quindi NON si scriverà mai 8.00, ma sempre e solo 8 (o otto). Stessa cosa per un intervallo di tempo: dalle 8 alle 12 (oppure 8-12) e in questo caso è da preferire la scrittura in cifre;

  • i mezzi e i quarti si scrivono in lettere, quindi: 8 e un quarto (8 e mezza) e non 8.15 (8.30);

  • quando si hanno orari più complessi, è da preferire la scrittura in cifre, così da renderne la comprensione più immediata (es.: Ho un appuntamento alle 8.37. NON: Ho un appuntamento alle otto e trentasette.), ma si tratta sempre di una scelta a discrezione dell’autore;

  • bisogna sempre tenere conto dell’ambientazione di ciò che si scrive, quindi se si ambienta un romanzo in un pese anglofone (Stati Uniti, Scozia ecc.) si userà la formula AM/PM (8 AM / 8 PM) , altrimenti si potrà usare una di queste forme: 8 di mattina / 8 di sera oppure 8 / 20). Se scrivere l’ora per esteso o in cifre è sempre una scelta, anche in questi casi.



Infine, quello che posso dirvi a riguardo di numeri e la corretta grafia da utilizzare in merito è che è sempre importante scegliere uno stile e mantenerlo per tutta la lunghezza del testo, che si tratti di un romanzo, un articolo o altro. Da tenere sempre presente che nella narrativa è da preferire la scrittura dei numeri per esteso qualora essi non siano troppo complessi.



2 commenti:

  1. io avrei giusto giusto una domanda a riguardo: quando il numero fa parte del nome proprio del soggetto? Per esempio: "la carica dei 101" o "Agente 007"
    Ho giusto un personaggio che dice di "voler diventare uno 007"
    (Io lo lascerei in cifra, ma chiedo a te conferma/smentita)
    Ciao, grazie per il tuo magnifico servizio, bellissima idea!

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    1. Ciao! Sicuramente in cifre, è molto più immediato per il lettore collegarlo al nome del personaggio e nel caso di "Agente 007", diventerebbe molto più complesso doverlo scrivere per esteso (Agente zero zero sette) soprattutto se lo si riporta molte volte. Però in questo, come in molti altri casi, si tratta di una scelta stilistica a cura dell'autore. L'unico consiglio che ti do è quello di mantenere la stessa forma per tutta la lunghezza del tuo scritto.

      Ti ringrazio per aver letto il mio blog.

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