martedì 19 gennaio 2021

Gli articoli determinativi: cosa e quali sono, il loro corretto utilizzo e le eccezioni alle regole



ARTICOLI DETERMINATIVI


Gli articoli sembrano un argomento alquanto facile da trattare, sembra non ci sia nulla di poco chiaro nel loro utilizzo. Eppure anche in questo caso mi è capitato di notare qualche errore qua e là ed è capitato anche a me di fare confusione. Come dicevo nel precedente post, quando si è immersi nella scrittura si tende a ragionare poco sulla forma e ad andare in confusione con poco. Qui entro in gioco io, con le mie “pillole di grammatica”.


ARTICOLI DETERMINATIVI: COSA SONO?


Come dice il nome stesso, gli articoli determinativi servono a determinare una certa categoria di oggetti, persone, animali ecc. Quando si usa un articolo determinativo è per indicare che sappiamo esattamente di cosa stiamo parlando (il libro – quel determinato libro), a differenza degli articoli indeterminativi, che riguardano una cosa più astratta (un libro – non so quale di preciso, uno tra tanti).



QUALI SONO GLI ARTICOLI DETERMINATIVI?



Maschile singolare


- il si usa davanti alle parole che iniziano per consonante (eccetto alcuni casi che vedremo in seguito): il cane, il libro, il gioco.


- l’ si usa davanti alle parole che iniziano per vocale (eccetto alcuni casi che vedremo in seguito): l’amico, l’attore, l’avvocato.


- lo è un po’ più complicato, ecco a voi l’elenco di tutti i casi in cui viene utilizzato:

  • davanti a parole che cominciano con i o j + vocale (chiamate semiconsonanti): lo iettatore, lo juventino;

  • davanti a parole che cominciano con gn: lo gnomo, lo gnocco;

  • davanti a parole che cominciano con s + consonante: lo sformato, lo staliere;

  • davanti a parole che cominciano con sc: lo scienziato, lo sci;

  • davanti a parole che cominciano con x, y o z: lo xilofono, lo yogurt, lo zotico;

  • davanti a parole che cominciano con pn o ps: lo pneumologo, lo psicologo;

  • davanti a parole che cominciano con una consonante diversa dalla s + consonante diversa da l o r: lo pterodattilo.


Maschile plurale


- i, come abbiamo visto per il, si usa davanti alle parole che cominciano per consonante (con alcune eccezioni): i cani, i libri, i giochi.

- gli si usa principalmente nei casi in cui al singolare viene usato l’ oppure lo, quindi vale per tutti i casi sopracitati, riporto qui gli esempi:

  • gli amici, gli attori, gli avvocati;

  • gli iettatori, gli juventini;

  • gli gnomi, gli gnocchi;

  • gli scrittori, gli stalieri;

  • gli scienziati, gli sci;

  • gli xilofoni, gli yogurt, gli zotici;

  • gli pneumologi, gli psicologi;

  • gli pterodattili.



Femminile singolare


- la si utilizza per tutte le parole che iniziano per consonante: la casa, la macchina, la psicologa.

- l’ si utilizza per tutte le parole che iniziano per vocale: l’amica, l’oca, l’eclissi.


Femminile plurale


- le si usa per tutte le parole al femminile plurale, anche quando cominciano per vocale (è sbagliato elidere il le, quindi non diventerà mai l’): le case, le macchine, le psicologhe, le amiche, le oche, le eclissi.



ECCEZIONI E DUBBI


Al plurale, il dio diventa gli dei (variazione dovuta a una forma in uso in un italiano antico: l’iddio/gli iddei).


Davanti alle parole che cominciano con la vocale i, ad oggi non si usa più la forma elisa di gli (gl’), quindi avremmo gli italiani e mai gl’italiani. Anche se sono forme che si potrebbero incontrare negli scritti di qualche secolo fa.


Davanti alle parole che cominciano con p + consonante si consiglia di utilizzare sempre lo/gli, anche se è piuttosto diffuso anche l’utilizzo di il/i. L’esempio che si incontra più spesso e che crea molta confusione è: lo pneumatico/gli pneumatici (che è possibile trovare anche nella forma: il pneumatico/i pneumatici; forma non del tutto errata, dato che ormai è entrata nell’uso comune, ma sconsigliata).



UTILIZZI COMUNI



In alcune regioni d’Italia si usa molto metterci l’articolo determinativo davanti ai nomi propri di persone (la Maria, il Giuseppe), soprattutto nel parlato informale. Ecco, è una forma errata che non va mai usata nello scritto, così come nel parlato formale.


Dall’altro lato, però, l’articolo determinativo si può usare davanti ai cognomi anche se sta cadendo in disuso in alcune occasioni:


  • nel caso dei cognomi femminili si tendeva a usare l’articolo determinativo sempre, mentre oggigiorno si tende a usarlo il meno possibile (la Rossi);

  • l’articolo si usa tendenzialmente per i cognomi di personaggi famosi del passato: il Carducci;

  • in contesti burocratici si tende ancora a utilizzare l’articolo davanti ai cognomi: il Bianchi prende atto…

  • anche con intenti ironici si tende a usare l’articolo davanti ai cognomi: Il Rossi è proprio un burlone!


L’articolo determinativo viene comunemente utilizzato anche davanti a titoli di opere, anche se non è obbligatorio farlo: la Carmen, l’Aida.


Nel caso di nomi di parentela preceduti da aggettivo possessivo, generalmente l’articolo determinativo non va utilizzato (mia mamma e non la mia mamma; suo padre e non il suo padre), con alcune eccezioni:

  • nel caso in cui troviamo un aggettivo qualificativo prima o dopo il nome: il mio fratello preferito, il suo caro papà;

  • nel caso in cui il nome è soggetto a un’alterazione: la sua sorellina, il mio fratellino.




Come si può notare, l’utilizzo degli articoli determinativi non è sempre così scontato come si può pensare, soprattutto viste le varie eccezioni alle regole base e i vari usi che hanno subito cambiamenti negli anni. 

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