lunedì 8 febbraio 2021

Punteggiatura: la VIRGOLA

 


PUNTEGGIATURA: USO CORRETTO DELLA VIRGOLA


"Ho lavorato ad un poema tutto il giorno. Al mattino ho aggiunto una virgola e nel pomeriggio l’ho tolta." 

(cit. Oscar Wilde)

Comincio col dire che la virgola, specialmente per quanto riguarda testi di narrativa, in alcuni casi ha l’unico scopo di dare la giusta intonazione a un periodo, quindi il suo utilizzo è soggettivo, sta a sottolineare il modo in cui l’autore stesso ha pensato determinate frasi. Tuttavia, ci sono casi in cui si debbano seguire delle regole precise, ci sono casi in cui le virgole non possono e non devono mai essere utilizzate così come ce ne sono altri in cui la virgola ci deve essere, a prescindere da intonazione o altro.



Cos’è la virgola?



La virgola è il segno di interpunzione più utilizzato in assoluto e serve principalmente a rappresentare una pausa breve tra le parole.



QUANDO LA VIRGOLA È NECESSARIA?



Serve SEMPRE per separare i termini di un elenco, per enumerare.

es.: Sono andato al mercato e ho comprato: mele, pere, banane e pomodori.

Questa sera devo uscire per incontrarmi con Maria, Claudia e Sonia.



Serve per dividere frasi connesse per asindeto (figura retorica che consiste in un’elencazione di termini o in una coordinazione di più proposizioni senza l’uso di congiunzioni).

es.: Era una bella giornata, il sole splendeva, sono uscito per andare al mercato. (Era una bella giornata e il sole splendeva quindi sono uscito per andare al mercato.)



Serve per dividere una proposizione subordinata dalla principale, in diversi modi:

  • sostituendosi alla congiunzione

es.: Sono uscito con Mara, mi sono divertito molto. (Sono uscito con Mara e mi sono divertito molto.)



  • anteponendosi a congiunzioni con valore concessivo (poiché, anche se, benché, per quanto, sebbene, quando, mentre)

es.: Sono dovuto uscire io, poiché tu non hai fatto la spesa.

Devo uscire di casa, anche se il tempo non lo permette.

  • anteponendosi a congiunzioni con valore avversativo (ma, nondimeno, come, anzi, però, tuttavia)

es.: Mi piaci, ma non ho intenzione di chiederti di uscire.

Questo quadro è bellissimo, anzi meraviglioso!



Serve SEMPRE a delimitare le vocazioni (complemento indiretto che indica la persona, l’animale o la cosa cui ci si rivolge in un discorso diretto) e le interiezioni (parte variabile del discorso con valore esclamativo).

es.: Maria, vieni un attimo!

Ciao, Maria, vieni un attimo!

Sono molto contento per te, sorella.



Beh, mi dispiace per te.

Mi piacerebbe molto uscire con te, ahimè, oggi sono molto impegnato.

Ti sto ascoltando, eh!



Serve SEMPRE a isolare un inciso (una breve frase o esclamazione o espressione inserita all’interno di un’altra frase per aggiungere particolari al racconto). ATTENZIONE: solo in questo caso la virgola può dividere il soggetto dal verbo.

es.: Maria, a quanto pare, non mi ha dato ascolto.

Il mare, agitato come non mai, sembra aver inghiottito l’imbarcazione.



QUANDO LA VIRGOLA NON VA UTILIZZATA?



Non va MAI usata per separare verbo e soggetto.

es.: Maria sta giocando con Massimo. (Maria, sta giocando con Massimo.)

La scuola è cento metri più avanti. (La scuola, è cento metri più avanti.)



Non va MAI usata per separare verbo e complemento oggetto.

es.: Maria gioca a carte. (Maria gioca, a carte.)

Domani si mangia la carne. (Domani si mangia, la carne.)



Non va usata prima delle congiunzioni copulative e e .

es.: Maria e Massimo giocano insieme. (Maria, e Massimo giocano insieme.)

Non mangio carne pesce. (Non mangio carne, né pesce.)



Non va usata dopo l’ultimo elemento di un’enumerazione.

es.: Maria, Massimo, Giacomo giocano in giardino. (Maria, Massimo, Giacomo, giocano in giardino.)

La scuola, il municipio, la palestra sono tutte vicino alla piazza. (La scuola, il municipio, la palestra, sono tutte vicino alla piazza.)



Queste solo le regole in linea generale, poi, come per tutto, ci sono casi e casi, ci possono essere periodi molto articolati in cui possiamo trovare il soggetto diviso dal verbo (es.: quando di mezzo c’è un inciso), ma queste regole principali bisogna imprimersele bene nella mente, così da rendere il più “pulito” possibile il vostro scritto.



Se si è indecisi sull’utilizzare o meno una virgola, un buon esercizio è quello di leggere a voce alta, così da capire meglio l’intonazione, sempre tenendo a mente le regole sopracitate. Una ragazza un giorno mi rispose con una frase che ancora ricordo, quando le consigliai di leggere a voce alta: “Quindi quando perdo fiato e non riesco più a continuare a leggere vuol dire che lì da qualche parte ci devo mettere una virgola...” Non lo posso dare tutti i torti, più o meno è così, ma le regole non vanno mai, mai e poi mai sottovalutate (se perdete fiato tra il soggetto e verbo, studiate un altro modo per arginare il problema).



Se avete qualche dubbio o qualche frase su cui ci state ragionando e non riuscite a venirne a capo, non esitate a scrivermi per un parere.

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