Titolo: Centro smistamento ritardi
Serie: Racconto breve
Genere: Fantasy romance
Autore: Mâg
Editore: Self-publishing
Numero
pagine:
86
Prezzo
kindle:
0,89€
Prezzo
cartaceo:
4,99€
Data
uscita:
14/04/2021
Pre-order
disponibile dal:
11/04/2021
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Nessuno sfugge al Centro smistamento ritardi. Quando un imprevisto scombina i tuoi piani, un dipendente del CSR ha svolto il suo compito e guadagnato punti per ottenere una promozione. Eppure, non tutti gli operatori trovano divertente il proprio lavoro. Al box 500 c’è qualcuno che continua a osservare il cielo sbiadito oltre le vetrate, sapendo di essere al posto sbagliato. Ci vorrà una grande dose di coraggio per spezzare la routine e inseguire i propri desideri. Sarà allora che un incontro cambierà ogni cosa.
Centro smistamento ritardi è un
racconto breve frizzante, un fantasy contemporaneo dai toni romantici che
affronta temi quotidiani e drammatici.
Continuava
a sentirsi inquieta.
Allungò
il collo verso l’alto e sbirciò il labirinto di plexiglass bianco che definiva
ogni postazione di lavoro. Niente. Nessuno sentiva mai il suo stesso disagio.
«Ahm…»
mormorò, pur non sapendo cosa dire. La sua voce si propagò come l’eco in una
stanza vuota, ma lì dentro c’erano più di cinquecento persone.
«Sentiamo,
qual è la lamentela di oggi?»
Si
volse di scatto, fissando lo sguardo sul pancione a pochi passi da lei. «È che…
pensavo…» L’uomo alzò gli occhi al cielo e lei subito incalzò: «Se invece dei
ritardi regalassimo alla gente, che so… un semaforo verde per una volta, non
sarebbe più gratificante per tutti? Voglio dire, ogni giorno vedo sullo schermo
persone bisognose di un piccolo aiuto e quella barra che lampeggia aspettando
che ne decida le sorti mi mette ansia. Pensavo che…»
«Pensare,
sempre pensare!» sbottò l’uomo, interrompendola. «Ma perché non puoi essere
come gli altri? Lo vedi?» domandò indicando un punto indefinito alla propria
destra. La donna drizzò ancora il collo, perdendo lo sguardo nel reticolo
infinito di plexiglass. «Qui nessuno pensa. Si siedono al loro posto, digitano
ciò che devono digitare e tutto è perfetto». Tornò a fissarlo. «Non siamo nel
“Centro smistamento fortuna”, che ha il personale ben più ridotto, né nel
“Centro smistamento miracoli”, dove i dipendenti sono perennemente in pausa.
Siamo nel “Centro smistamento ritardi”. Ripeti con me» la incitò.
«Centro
smistamento ritardi» scandirono assieme le parole.
«Bene,
brava. Ora, fa’ ciò per cui sei qui» brontolò, grattandosi la pancia.
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