martedì 23 marzo 2021

Recensione: "La danza degli angeli" di Monica Lamanna

 







Titolo: La danza degli angeli

Autore: Monica Lamanna

Casa editrice: Robin Edizioni

Genere: contemporary romance

Pagine: 222

Format: cartaceo (€14,00)

Data pubblicazione: settembre 2020


Sono nata il 20 ottobre 1969 a Salerno, città nella quale vivo con mio marito Massimo e i miei tre figli Manuel, Giusy e Christian. Dopo essermi laureata in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Salerno ho svolto per pochi anni la professione di contabile c/o vari studi, poi ho superato un concorso nel 2004 e sono diventata insegnante di diritto ed economia. Attualmente presto servizio in un istituto tecnico commerciale di Salerno, e precisamente l’IIS Genovesi-DaVinci. Questo è il mio primo libro e oltre a scrivere amo leggere, andare a cinema, fare sport e naturalmente insegnare, che non considero essere solo un lavoro, ma una vera e propria missione alla quale dedico passione e attenzione. Ho iniziato a scrivere questo romanzo circa quattro anni fa, soprattutto durante i miei lunghi e frequenti viaggi in treno che, per lavoro, mi portavano al Nord, a Verona, splendida cittadina ma tanto lontana dai miei affetti. La passione per la scrittura, così come per la lettura, mi accompagna sin da quando era bambina. Leggo e scrivo romanzi in cui il protagonista è soprattutto l’amore che è l’unico sentimento che riesce davvero ad emozionarmi.



New York. In una sera piovosa di settembre Francesca Ferretti e Jamie Conrad si incontrano ed è subito colpo di fulmine. Lei è una ragazza italo-americana trasferitasi in America per diventare una ballerina; lui è un brillante avvocato disposto a tutto per raggiungere il successo. Francesca e Jamie sono accomunati da un unico sentimento: l’ambizione. L'appassionata storia d'amore che li coinvolge rischia di sconvolgere i loro progetti di vita. Il sogno di Francesca, sin da bambina, è quello di danzare. Per realizzarlo ha sacrificato buona parte della sua vita, e quando si presenta l’occasione di partecipare ad un concorso di danza internazionale con in palio una borsa di studio per una delle più prestigiose scuole di danza americane, la Juilliard School, non ci pensa due volte e si impegna al massimo per vincere. La sua tenacia, unita a un’ottima preparazione tecnica, fanno sì che il premio sia suo. Aver raggiunto questo obiettivo è motivo di grande soddisfazione ma anche di dolorose rinunce; Francesca deve lasciare Roma e i suoi affetti più cari per inseguire il suo sogno. A New York, però, può contare sulla presenza di Maddie, la sua amica americana di una vita, e l’amata nonna Amelia, che vive a New York ed è proprietaria di una pasticceria di dolci italiani. Sono due importanti punti di riferimento, sempre pronte a consolarla e a consigliarla nei momenti di bisogno. Grazie al loro sostegno riesce ad affrontare le sue vicende amorose. Jamie Conrad si rivela essere infatti, sin dall’inizio, un uomo di cui non fidarsi, il classico dongiovanni dal quale stare alla larga. La sua fama di brillante avvocato, molto sicuro di sé e sempre attorniato da donne di indubbia bellezza, è nota in tutti gli ambienti del jet-set newyorkese. Il suo unico obiettivo è raggiungere il massimo successo e riuscire ad aprire un giorno uno dei più grandi studi legali di tutta New York. Durante una serata di pioggia, le loro strade si incrociano e la vita di entrambi cambia profondamente. In breve tempo, vengono travolti da un vortice di passione e sentimento. Tutto sembra andare per il verso giusto, ma quello stesso destino che li aveva fatti incontrare si accanisce senza tregua sui due amanti, costringendoli a separarsi. E quando la storia sembra ormai essere giunta al capolinea, sarà ancora una volta il destino a decidere per loro.



Eccomi qui con una nuova recensione. Questa volta devo ringraziare l’autrice, Monica Lamanna, per avermi affidato il suo romanzo. Devo però fare una premessa: tutto ciò che scriverò in questa recensione si basa su opinioni e gusti personali.

 

“La danza degli angeli” è un contemporary romance che ha come protagonisti una ballerina e un avvocato. Lei, Francesca, ha sempre avuto la passione della danza e, quando le si è presentata la possibilità di volare oltreoceano − precisamente a New York − per coronare il proprio sogno, non ci pensa due volte. Lui, Jamie, è un avvocato di successo, implicato in una causa all’apparenza semplice, ma che stravolgerà la sua intera vita, professionale e privata. Da qui inizia il romanzo in questione, da un incontro fortuito che scatena un’inspiegabile attrazione tra i due, così inspiegabile da sembrare poco verosimile. Mi dispiace, ma questo travolgente amore io non sono riuscita a coglierlo fino in fondo. Fatico a credere che ci si possa innamorare in modo così profondo in così poco tempo, certo, i colpi di fulmine accadono, ma trovo che i due protagonisti di questo romanzo siano troppo coinvolti sin da subito, si parla di amore con la A maiuscola lì dove io, da lettrice, non ho colto altro che attrazione. Avrei sicuramente apprezzato di più tutto il romanzo se l’inizio della storia d’amore tra i due fosse stata più graduale. In linea generale, avrei preferito una narrazione più lenta e più approfondita dei sentimenti di entrambi i protagonisti. A tratti, mi è sembrato di leggere un elenco di azioni eseguite dai personaggi, cosa che non mi ha permesso di entrare in sintonia con nessuno dei due.

 

Purtroppo anche la lettura non è stata particolarmente scorrevole, in quanto i due punti di vista − che in questo romanzo sono alternati − non sono gestiti molto bene, ripetendo moltissime situazioni al passaggio da un POV all’altro. Queste ripetizioni a volte capisco possano essere necessarie per avere i due punti di vista più approfonditi, ma ancora più spesso trovo che siano pesanti da leggere e annoino il lettore. Almeno per me è stato così.

 

Chi legge le mie recensioni sa che sto molto attenta agli errori e ai refusi e anche questa volta, ahimè, ne ho trovati un bel po’. Non li elenco perché trovo che non sia la sede giusta per parlarne, ma accenno al fatto che ho trovato anche errori abbastanza gravi. Il lessico è poco curato e presenta fin troppe ripetizioni.

 

Infine, spezzo una lancia a favore di questo romanzo dicendovi che si tratta di una bella storia, è un romance leggero, da leggere per passare qualche ora di svago, ma necessita sicuramente di un giro di editing fatto come si deve e di qualche aggiunta. Ecco, la mia opinione è che “La danza degli angeli” ha una buona base di partenza, ma ha bisogno di molto lavoro prima che possa essere definito un’ottima lettura.

Elena Daniela P.



Jamie

 

“Quella donna mi stava sconvolgendo la vita. Ne ebbi l’assoluta certezza quando, ancor prima di terminare la cena, mi ritrovai completamente soggiogato dalle sue provocazioni. Se fossimo rimasti qualche minuto in più in quel ristorante, le sarei saltato addosso.

Ogni volta che la sua bocca cercava disperatamente la mia, sentivo mozzarmi il respiro. La velocità con cui ci sfilammo i vestiti, una volta arrivati a casa, e con cui lasciammo scendere le mani lungo i nostri corpi, caldi e sudati, fu sorprendente. Quando la guardai muoversi su di me, mi sentii completa- mente perso. Solo quando i nostri respiri si fecero gradualmente più lenti e i nostri corpi smisero di fremere, ritornammo alla realtà. A un tratto, Francesca si alzò dal letto. Vidi che era alla ricerca di qualcosa in particolare e, quando nell’aria si diffuse il suono di una musica ‒ la stessa che le avevo fatto sentire la sera precedente ‒ capii le sue intenzioni. Con solo il suo foulard tra le mani, Francesca incominciò a ballare. I suoi movimenti, dapprima lenti e sensuali, seguirono la musica enfatizzando ogni nota, poi divennero così veloci che nessun suono sarebbe riuscito a sostenerli.

Quell’immagine rimase talmente impressa nella mia mente che, per molto tempo, dopo quella notte, mi ritrovai insistentemente a ripensarci. Era tutto così piacevole e coinvolgente. Francesca aveva gli occhi chiusi e un’espressione rilassata. Sembrava stesse sognando. A un tratto, con un movimento veloce, lasciò cadere il foulard a terra e, con entrambe le mani si alzò i capelli, quei meravigliosi lunghi capelli neri che mi avevano colpito dal primo momento in cui l’avevo vista.

Era completamente nuda e aveva lasciato che solo un ricciolo ribelle le cadesse dinanzi agli occhi. Iniziò a girare su sé stessa, sembrava che volesse librarsi nell’aria, e quando la musica si fermò, anche lei lo fece, lasciando cadere i capelli sulle sue spalle nude. Poi aprì gli occhi, mi guardò e sorrise: era incredibilmente bella.

Quando si avvicinò lentamente al letto e si stese accanto a me, le accarezzai delicatamente il viso e mi accorsi che aveva la pelle imperlata di un sottile velo di sudore ed era accaldata.

La scena a cui avevo appena assistito aveva turbato anche me; la mia bocca era completamente asciutta.

Si girò su un fianco e guardandomi dritto negli occhi mi rispose: “Questa è la mia danza degli angeli... e devo farti una confessione: sei l’unica persona cui l’abbia mai fatta vedere”.

La strinsi tra le braccia e la baciai.”


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